top of page

A volte ci si puo imbattere in pezzi di legno che hanno la forza e la capacità di narrarci una storia, o di crearla dal nulla. Geppetto ha scolpito un burattino da un ciocco di legno, che poi si è trasformato in un bimbo.


Cosi anche questa volta la metamorfosi della corteccia trovata, assume la forma di un volto, con un occhio al centro, varie foglie di eucalipto e orecchini.


La parte posteriore fa parte di un altro progetto rimasto in forse per diverso tempo e poi scomposto.


Ovviamente ad un volto occorre associare un corpo, in generale, anche se alla fine anche così ha la sua peculiarità.



Tutto si svolge al mare dove ero al lavoro presso un campeggio. In tre mesi ho avuto modo di realizzare tante "creature" , con la complicità di oggetti di legno che si sono prestati a dare corpo alla mia fantasia.

Nato come Ciclope, per via del suo singolo occhio, ha assunto una forma piu completa con l'aggiunta di una corteccia di eucalipto che ha formato successivamente il suo corpo. E come non aggiungere un bastone del comando, per dare al tutto una definitiva stesura. L'opera cosi composta è rimasta all'esterno della mia tenda, per un paio di settimane. Poi qualcosa è cambiato, essendo ormai alla fine del periodo lavorativo, parti della creatura sono rimaste con me e altre sono ritornate alla terra, o alla spiaggia.


Cosi del Moshè ho tenuto solo il volto, ed una volta ritornati a casa l'ho tenuto dentro una scatola per un pò di tempo, in attesa di successive variazioni.


Nel tempo e nello spazio ha subito modifiche, e chissà quante ancora ne avrebbe potuto realizzare.

. Molte opere e realizzazioni hanno subito una fine diversa, trasformati in fumo dai falò delle serate estive in spiaggia, anche se hanno anche contribuito a creare atmosfere di musica, chiacchierate e bagni a mezzanotte con la luna piena.

Il Dragone (argomnto di un altro articolo in questo sito), uno delle tante istallazioni, si è salvato parecchie volte dalle cataste di legna pronte per essere arse, celato dai predatori e riposto in spiaggia al suo posto più e più volte.

Cosi alla fine, l'occhio di Moshè, trova posto in una cornice rotonda intrecciata di midollino, circondata da una trama di corda, una ragnatela, un mandala che rimane sulla superficie interna del cerchio.


Nulla si crea e nulla si distrugge, anche oggi questa foto non rispecchia l'ultima stesura. Altre foglie di eucalipto si sono aggiunte a decorate il volto di Moshè. Moshè fa parte della storia dell'umanità, molti lo conoscono dalle letture della Bibbia, e della storia del popolo errante, che grazie a lui è riuscito a fuggire dalla schiavitù per raggiungere la terra promessa. Anche noi possiamo intraprendere questo viaggio, e come nella realizzazione di questa opera, dobbiamo essere capaci di trasmormarci e adattarci a quanto ci circonda e a volte ad avere la forza di essere noi stessi a modificare quello che ci sta intorno, così come Moshè fece a suo tempo.

bottom of page